"La mattina era grigia e freddissima come lo sanno essere solo certe mattinate di fine gennaio a Milano. Folate di nebbia gelide vorticavano e si abbassavano improvvisamente sull’asfalto di piazza Chiaradia, rimbalzavano contro i muri dei palazzi e ricadevano sui vetri delle auto che sfrecciavano verso via Ripamonti.
Sandro mi aspettava da un po’ sul marciapiede sotto casa sua. Ma non era solo. Vidi accanto a lui anche Daniele, un tecnico informatico senza lavoro, da quest’anno nel nostro gruppo. Si erano dati appuntamento lì, i compagni del giovedì mattina, quando ci si ritrova al circolo e si commentano i misfatti del governo nazionale e locale.
- Sei arrivato, finalmente – mi fa quel brontolone di Sandro, che ne ha sempre per tutti. – Dai, saliamo sulla mia macchina, chè gli altri ci aspettano a Quinto Sole. Poi,da lì andiamo a Macconago..."
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