13 MARZO: IN PIAZZA CAIROLI A MILANO TUTTE LE OPPOSIZIONI. NON FERMIAMOCI QUA!



"In questa primavera della democrazia e dell'alternativa noi vogliamo dire al paese che democrazia e lavoro sono parole gemelle. Lo dice la più bella Costituzione del mondo, l'articolo uno della nostra Costituzione e nella crisi lo vediamo con chiarezza: più picconi le regole, meno hanno voce e risposta i problemi della gente".

Così Pier Luigi Bersani ha introdotto il suo intervento sul palco di Piazza del Popolo in quella che non è stata solo la giornata in cui le opposizioni al governo Berlusconi sono scese in piazza per manifestare contro il decreto interpretativo per le elezioni regionali.

È stata soprattutto, la giornata delle persone che hanno a cuore la legalità, il rispetto delle leggi e del decoro istituzionale. Tutti insieme per ricordare che gli italiani si riconoscono nelle regole e non nei trucchi, nei diritti e non negli spot, nel lavoro e non nelle promesse sempre disattese o nella negazione della crisi.

In altre parole, la manifestazione di sabato scorso è stata “una bella giornata, una festa per l'alternativa”.

Anche a Milano eravamo molti, di tutte le forze politiche di opposizione, insieme alle associazioni, al popolo viola e ai cittadini: tutti insieme per dire basta a un governo che ci costringe a non guardare al futuro.

Il decreto salva liste non è che l'ultima di una serie di deformazioni dei meccanismi democratici alle quali assistiamo da troppo tempo. Una legge elettorale che ha privato i cittadini del diritto di scegliere i propri rappresentanti. Il processo legislativo affidato ormai quasi esclusivamente ai decreti d'urgenza emanati dal governo, il continuo ricorso ai voti di fiducia riduce ulteriormente il contributo del parlamento.

Le energie del governo, anziché indirizzarsi ad affrontare la crisi economica sempre più grave e l'allarmante riemergere della corruzione, sono ancora una volta concentrate nel campo giudiziario su leggi ad personam e nel campo fiscale sui condoni.

Il governo riduce, anziché aumentarle, le garanzie per la trasparenza degli appalti. Si impegna in vaghe quanto onerose promesse di ritorno al nucleare invece di investire sull'ambiente, sulla green economy e sulle energie rinnovabili. E proprio mentre le conseguenze della crisi economica si fanno sentire con più forza sull'occupazione, abbatte le tutele dei diritti e della dignità del lavoro, fino ad arrivare allo svuotamento di fatto dell'articolo 18 dello statuto dei lavoratori.

Anche l'informazione è sotto attacco, la stampa e la libera diffusione delle idee sono messe in una situazione precaria, si tagliano le risorse alle emittenti locali e lo si fa proprio durante la campagna elettorale, stravolgendo lo spirito della legge sulla par condicio; anziché garantire visibilità a tutte le opinioni viene imposto il silenzio agli spazi televisivi di dibattito politico.

Perfino davanti alle irregolarità nella presentazione delle liste elettorali il governo, anziché scusarsi per gli errori compiuti e per il disagio causato ai cittadini per colpa di chi non ha evidentemente svolto bene i propri compiti, si è fabbricato un'arma con cui imporre ancora una volta al paese priorità discutibili. Ancora una volta i problemi di una parte prevalgono sull'interesse generale, e ancora una volta viene oscurato il grande tema sociale che è la questione più urgente e drammatica che la politica ha di fronte.

Noi invece vogliamo costruire un'Italia nuova, più bella, l'Italia del futuro.

Per farlo, però, è necessario il contributo appassionato di tutti. Non fermiamoci qua. Costruiamo insieme la vittoria alle elezioni regionali. Aiutateci a far conoscere i disastri del governo e la proposta alternativa del PD.

Unitevi a noi. Vi aspettiamo al circolo Vigentino. 

In difesa della memoria di Sandro Pertini, in difesa della nostra memoria.

Giovedì 11 marzo - ore 18
Presso la sede del Consiglio di Zona 5 in Via Tibaldi 44
Partecipiamo in massa alla prossima riunione del Consiglio di Zona 5 per manifestare il nostro sdegno per le ingiurie rivolte in quella sede alla memoria di Sandro Pertini, amato Presidente della Repubblica e stimato capo partigiano.

Nell’ ultima riunione del Consiglio di Zona l'opposizone ha chiesto un minusto di silenzio per ricordare l'ex presidente Pertini nel ventennale della morte.


Ebbene, il capogruppo del Partito della Libertà, Maurizio Gussoni, ha preso la parola per accusare Sandro Pertini di essere mandante e responsabile di assassinio e si è allontanato per non partecipare al minuto di silenzio. 


E' un atto gravissimo che noi non possiamo e non vogliamo lasciare passare sotto silenzio.

E' l'ultimo tentativo infamante di cancellare un passato fondativo della nostra repubblica e di gettare fango su persone che hanno fatto la storia democratica del nostro paese, in nome della libertà per le generazioni future.


Per questo abbiamo deciso di mobilitarci e invitiamo i cittadini, le forze democratiche, l’ANPI, le associazioni libere a ritrovarsi in massa giovedì 11 marzo alla sede del Consiglio di Zona 5 in viale Tibaldi, 44, per le ore 17,30 al fine di entrare poi tutti insieme alla riunione del Consiglio delle ore 18,00.

Vi aspettiamo.

Liste regionali...l'arroganza del potere.


La favola che riportiamo di seguito, scritta nel XVII secolo dal francese Jean de La Fontaine, si attaglia perfettamente alla triste realtà italiana di oggigiorno.
E’ di ieri 6 marzo, infatti, l’atto di prepotenza ( l’ennesimo a dire il vero) di una maggioranza di governo ( si fa per dire ) che mostra i muscoli al paese piegando ai suoi voleri leggi, regolamenti, diritti delle persone.
Il caso delle liste elettorali della destra è emblematico. Bastava solo trovare un pretesto, uno qualunque, per perseguire i propri interessi facendo riammettere delle liste fuorilegge o presentate in grande ritardo e infrangendo la legalità.            
Nessuno ha speso una parola per i Radicali in Lombardia, esclusi dalla competizione senza pietà per insufficiente numero di firme. Ma grida, insulti, minacce si sono levate dalla potente maggioranza berlusconiana contro l’applicazione della legge elettorale vigente, fino ad arrivare a calpestarla ! Ah ! dimenticavo ! Per ben tre volte Luigi XIV, il “ Re Sole “, ha posto il suo veto all’elezione di de La Fontaine come membro dei quaranta accademici di Francia.
Ma quello era il periodo dell’Assolutismo...
GLI ANIMALI MALATI DI PESTE

Un male che spande terrore,
male che il cielo nel suo furore
inventò per punire i delitti della terra.

La peste ( dato che va chiamata col suo nome ),
capace di affollare in un sol giorno l’Acheronte,
faceva agli animali la guerra.

Non morivano tutti, ma tutti erano colpiti.
Non se ne vedevano di indaffarati
A cercare sostentamento per una morente vita;
nessun cibo stimolava la voglia.

Né i lupi,né le volpi insidiavano
La tenera e innocente preda.
Le tortore fuggivano;
niente amore e quindi niente gioia.

Il leone indisse un consiglio e disse
“ Miei cari amici,
io credo che il cielo abbia permesso
per i nostri peccati questa disgrazia.
Il più colpevole di noi dunque
si sacrifichi sotto i colpi della celeste collera,
forse otterrà la guarigione degli altri.

La storia ci insegna che in simili sciagure
si fanno simili sacrifici.

Non illudiamoci dunque, vediamo senza pietismi
lo stato della nostra coscienza.

Personalmente, soddisfacendo le mie brame,
ho divorato un sacco di pecore.
Che mi avevano fatto ? nessuna offesa.

Mi è persino talvolta accaduto
di mangiarmi il pastore.

Io quindi mi sacrificherò, all’occorrenza;
ma penso che è bene che ognuno
si accusi come io faccio poiché è bene
augurarsi, secondo giustizia,
che il più colpevole muoia.

Sire – disse la volpe – voi siete proprio un buon re;
i vostri scrupoli rivelano troppa onestà;
ma via; mangiare delle pecore canaglie,
stupida razza, è forse peccato ?
no, no, voi faceste loro, mio signore,
divorandole un grande onore;
e quanto al pastore,
si può dire che è degno di ogni male,
essendo una razza che costruisce una signoria
non dovuta sugli animali. –

Così disse la volpe e gli adulatori applaudirono.
Non si vollero troppo approfondire
né sulla tigre,né sull’orso, né sulle altre potenze
i più spaventosi peccati.

Tutti quelli che accampavano scusanti,
sino ai semplici cani,
secondo il dire di ognuno
erano santerelli. Poi venne l’asino e disse :

Io mi ricordo che, passando sul prato di un convento,
la fame, l’occasione,l’erba tenera e, io penso,
anche sotto la spinta di qualche demonio
colsi una striscia di erba larga quanto
la mia lingua. Io non ne avevo diritto
se si deve parlar chiaro. –

A queste parole si gridò – Dalli !- al povero asinello.

Un lupo un po’ leguleio dimostrò con un’arringa
che bisognava sacrificare quel maledetto animale,
quel cencioso, quel rognoso da cui veniva tutto il male.

Il suo peccatuccio passò per un caso da forca.
Mangiare l’erba altrui ! che delitto tremendo !
Solo la morte era in grado di lavare la colpa;
e glielo dimostrarono subito.

Secondo che voi siate potente o miserabile
i giudizi cortigiani vi renderanno bianco o nero.

(Jean de La Fontaine – Le Favole)

Personaggi e interpreti :

Il leone : Silvan De Berluscon

La volpe : Alexander Bondì

Il lupo : NiK Ghedin

L’asinello : Marco Cappato


Giuseppe Benincasa, Gruppo Cultura del Circolo Vigentino PD Milano
(l'immagine è tratta da un  dipinto di W. Aractingy)