FIACCOLATA CONTRO LA SALA GIOCHI NEL QUARTIERE FATIMA

Carissimi,
qualche settimana fa vi abbiamo segnalato la vicenda dell'apertura di una sala giochi (videolottery) in via Chopin, quartiere Fatima.
Su questa vicenda e sui rischi connessi si è mobilitata subito l'attenzione di diversi soggetti: i cittadini, il consiglio di zona, la parrocchia.

Come circolo PD Vigentino Angelo Vassallo, abbiamo subito raccolto i temi affrontati dalla commissione Sicurezza del cdz e proposto in un volantino un elenco di iniziative finalizzate a portare il tema nelle sedi opportune affinché si possa intervenire per migliorare la legislazione vigente in materia.

Attorno alle nostre proposte, i cittadini del quartiere Fatima (in particolare il comitato genitori delle scuole elementari e medie) hanno avviato una grande mobilitazione. Giovedì scorso una delegazione di genitori ha consegnato al Presidente del Consiglio di zona ben 1.800 firme raccolte in una settimana!
Nello stesso consiglio di zona è stata inoltre approvata all'unanimità (meno un voto di un consigliere del PdL) la mozione urgente presentata dal nostro consigliere Raffaele Magnotta.

Il movimento di opinione nel quartiere è cresciuto molto attorno alla raccolta firme e alla mozione ed ora, seguendo le nostre proposte, si sta organizzando per realizzare una FIACCOLATA venerdì 3 febbraio alle ore 17,30 (come da volantino che abbiamo stilato per gli abitanti del quartiere).

Il Vigentino intende, ancora una volta, fare la sua parte, confermando il sostegno all'iniziativa attraverso un'ampia partecipazione alla fiaccolata.

Compiamo insieme un gesto per una giusta causa!

Grazie

No al populismo (xenofobo) di Grillo: il PD Vigentino per i diritti degli immigrati

26 gennaio 2012

Il populismo (in questo caso xenofobo) del leader del Movimento 5 stelle ha colpito di nuovo.
Beppe Grillo nel suo blog ha liquidato il tema della cittadinanza ai figli degli immigrati come un problema che distrae gli italiani dai problemi seri e concreti di ogni giorno, costringendoli a schierarsi pro o contro.
Grillo, come sempre, parla per paradossi (tipico dell’antipolitica con cui gli italiani fanno i conti ormai da troppo tempo). Ma il paradosso vero è che un milione di italiani di fatto non lo siano per la legge: bambini e ragazzi nati e cresciuti qui, con una storia diversa da quella dei propri genitori e con un compito fondamentale di mediazione culturale anche rispetto alla propria famiglia di origine.


Che dire, forse Grillo dall’alto della sua tastiera non se ne è mai reso conto, nemmeno dopo il monito del nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano PD che poco tempo fa disse: una follia che i figli di immigrati nati in Italia non siano cittadini.

Il circolo Vigentino invece la pensano diversamente!

Sabato mattina 28 gennaio davanti all’Esselunga di via Ripamonti, raccoglieremo le firme per la campagna nazionale: L’Italia sono anche io. Si tratta di una campagna promossa da un cartello di associazioni a favore dei diritti dei cittadini di origine straniera residenti in Italia che, attraverso due proposte di legge di iniziativa popolare, propone una riforma del diritto di cittadinanza che introduca lo “ius soli temperato” e il diritto di voto alle elezioni amministrative per gli stranieri regolarmente presenti da cinque anni. Le due proposte di legge sono state firmate dal segretario nazionale del Partito Democratico, Pierluigi Bersani e da molti altri esponenti del mondo politico e culturale italiano.

E proprio di oggi è il comunicato stampa del PD Cittadino (a nome di Francesco Laforgia, coordinatore cittadino del Pd, e di Daniela Pistillo, responsabile del forum immigrazione Milano) che riportiamo per intero:
PD MILANO: COMUNE DIA CITTADINANZA ONORARIA AI BAMBINI NATI IN ITALIA
"Il Partito Democratico di Milano è da sempre attento al tema della cittadinanza per i bambini, figli di immigrati, nati in Italia. Per questo abbiamo sostenuto da subito la campagna "L'Italia sono anch'io", attivando i circoli e raccogliendo numerose firme. In attesa che il Parlamento si esprima sulla proposta di legge, degna di un paese civile, per passare dallo ius sanguinis allo ius soli, come auspicato anche dal Presidente Napolitano, il Partito Democratico di Milano chiederà al sindaco Giuliano Pisapia e all'assessore Piefrancesco Majorino di promuovere l'iniziativa di dare cittadinanza onoraria a tutti i bambini nati in Italia e figli di immigrati, così come fatto in questi giorni da Matteo Ricci (Presidente della Provincia di Pesaro). Sarebbe un gesto simbolico ma pieno di significato, perché Milano torni ad essere capitale dei diritti".

Per eventuali segnalazioni, comunicazioni, adesioni e supporto alle prossime attività del circolo potete scrivere a info@pdcircolovigentino.org


La coordinatrice del circolo - Natascia Tosoni

23 Gennaio: Economia e Lavoro - il PD zona 5 ne parla insieme all'on. Colaninno e il sen. Treu


ll PD di zona 5 ha organizzato un incontro con l'onorevole Matteo Colaninno e il senatore Tiziano Treu per affrontare insieme 2 temi di estrema attualità.

Economia e lavoro: prima di tutto l'Italia e l'Europa

Un'occasione per provare a fare chiarezza sullo scenario attuale in cui l'Italia è chiamata a compiere scelte decisive per lo sviluppo economico che tengano conto in primis della crescita del lavoro, fattore primario di coesione sociale.

Coordina i lavori Amedeo Iacovella, coordinatore PD zona 5.

L'appuntamento, da non perdere, è per lunedì 23 gennaio 2012 dalle ore 17.45 alle 20.30 presso il CAM Tibaldi (Consiglio di Zona 5), in viale Tibaldi 41 (tram 15, 3; bus 90, 91).

Vi aspettiamo numerosi.
A presto.

Natascia Tosoni

Comunicato PD Vigentino sull'uccisione del vigile Niccolò Savarino

Milano, 15 gennaio 2012

A più di un anno dall’episodio di violenza che coinvolse il tassista Luca Massari, assistiamo sgomenti all’uccisione del vigile urbano Niccolò Savarino, 42 anni.

Ora come allora il Circolo Vigentino Angelo Vassallo è vicino alla famiglia e a tutto il corpo di Polizia Municipale di Milano.

Niccolò era un “ghisa”, orgoglioso di essere utile agli altri, di difendere le persone dai soprusi, come l’uomo con la stampella investito da un autista idiota sul suo suv.

I ghisa, che interpretano da sempre lo spirito della milanesità migliore, svolgono quotidianamente il proprio dovere al servizio dei cittadini, in condizioni spesso non adeguate per affrontare i rischi insiti del mestiere e per prevenire e contrastare episodi di illegalità.

Nonostante tutto ciò, Niccolò non si è tirato indietro.

A Niccolò e a tutti i ghisa, esprimiamo la nostra gratitudine.

Il coordinamento del Circolo Vigentino “Angelo Vassallo”

Sala giochi quartiere Fatima - un azzardo da respingere!


Il circolo Vigentino sta seguendo la vicenda dell'apertura di una sala di video-lottery in via Chopin.
Abbiamo subito intravisto le criticità legate ai disagi e rischi che tale esercizio potrebbe comportare nel nostro quartiere Fatima dove, peraltro, esiste a pochi metri già un centro scommesse.
Nel mese di dicembre la commissione Sicurezza zona 5, grazie al nostro presidente Raffaele Magnotta, ha approvato all'unanimità (tranne uno) una mozione urgente attorno alla quale ora il PD Vigentino propone iniziative finalizzate a portare il tema nelle sedi opportune affinché si possa intervenire per migliorare la legislazione vigente in materia.

Clicca il link per leggere il volantino che include anche la mozione.

Vi terremo aggiornati sul prosieguo delle iniziative e, nel frattempo, auspichiamo un pieno sostegno da parte di tutti su un tema che potrebbe riguardare ogni quartiere della nostra città.

Arriva Area C - Milano si muove meglio: incontro in zona 5 con Assessore D'Alfonso


Conto alla rovescia per l'area C a Milano.

Dal 16 gennaio entrerà in vigore, in via sperimentale per sei mesi, la congestion charge per diminuire traffico e smog.

Per informare meglio i cittadini tutti gli assessori della Giunta Pisapia saranno impegnati in assemblee cittadine organizzate con i consigli di zona.

In zona 5 l'appuntamento è per mercoledì 11 gennaio presso il cdz di viale Tibaldi 41 alle 20,45.

Sarà presente l'assessore al Commercio Franco D'Alfonso.

L'agenda di Bersani per le riforme

3 gennaio 2012 - Lettera del Segretario Pierluigi Bersani a Repubblica


Abbiamo davanti un anno arduo e non semplice da interpretare. Vale forse la pena di "progettarlo" un po', togliendo di mezzo un eccesso di fatalismo. Vorrei cominciare con qualche prima idea.

1. La scena si apre sull'Europa. Fino ad ora le decisioni sono state deboli. L'agenda da qui a marzo di per sé non rassicura. Nelle opinioni pubbliche è ancora dura come il marmo quell'ideologia difensiva e di ripiegamento che le destre europee hanno coltivato, ricavandone inutili vittorie, e che i progressisti non hanno potuto o saputo contrastare, ricavandone larghe e dolorose sconfitte.

Inutile illudersi. O si mette in comune rapidamente e seriamente la difesa dell'Euro (vincoli di disciplina, strumenti efficaci e condivisi contro la speculazione e per la crescita, politiche macroeconomiche coordinate) o sarà il disastro. Se davvero l'Italia è troppo grande sia per fallire che per essere salvata, allora è troppo grande anche per stare zitta.

È tempo che ciascuno di noi faccia la sua parte in Europa; il Partito Democratico sta lavorando per la piattaforma comune dei progressisti europei. Ma è tempo anche di fare qualcosa assieme, qui in Italia. Governo e forze politiche possono determinare una posizione nazionale. Il Parlamento (che non esiste solo in Germania!) può articolarla e assumerla. Il nostro Presidente del Consiglio può interpretarla e gestirla al meglio. Le idee ci sono e vedo su di esse la possibilità di una larga convergenza.

Il biglietto da visita delle nostre idee in Europa potrebbe essere così concepito: noi continueremo le nostre riforme e ci riserviamo ogni ulteriore iniziativa per rafforzare la nostra credibilità. Ma non faremo più manovre. A chi raggiunge il 5% di avanzo primario che cosa altro si può chiedere? Nel caso, nessuno pensi di trattarci come la Grecia. Come si diceva, siamo troppo grandi e quindi parecchio ingombranti. Se ne tenga conto.

2. Torniamo qui ai nostri compiti. Salvare l'Italia significa, al concreto, contrastare la recessione, produrre crescita e occupazione, dare una prospettiva alla nuova generazione. Salvare l'Italia è possibile solo se cambiamento e coesione si danno la mano. Se coesione e cambiamento diventassero un ossimoro, non ci sarebbe speranza.

L'azione di governo deve dunque possedere un metodo fondamentale e un fondamentale messaggio. Quanto al metodo, emergenza e transizione pretendono una forma particolare di dialogo sociale tale da sollecitare partecipazione e corresponsabilità, salvaguardando comunque la decisione tempestiva. Si può fare e, a parer mio, si deve fare.

Ma voglio sottolineare in particolare il metodo politico. Il Governo troverà la sua forza in un rapporto stabile, permanente e ordinato con i Gruppi Parlamentari; un rapporto da allestire anche nella fase ascendente delle decisioni. Si parli di mercato del lavoro, o di liberalizzazioni, o di politica industriale, di pubblica amministrazione, di immigrazione, di Rai e di cento altri temi, esistono in Parlamento, da ogni lato, idee inevase da anni e non necessariamente divisive.

Dica il Governo il suo piano di lavoro, raccolga dal Parlamento orientamenti e idee e avanzi quindi le sue decisioni e le sue proposte. Noi non pretendiamo il cento per cento di quel che faremmo, e così sarà per gli altri. Ma la trasparenza e la chiarezza servono a tutti. Quanto al messaggio fondamentale, se nell'emergenza è in gioco il comune destino del Paese, si deve innanzitutto promuovere un'idea di comunità degli italiani. Ci si ricordi allora che la solidarietà è la materia prima di una comunità, è ciò che la distingue da una accozzaglia anarchica di interessi.

Se vogliamo farcela, tutti assieme, i riflettori vanno dunque puntati su chi è più in difficoltà. Bisogna predisporre l'aiuto a chi sta vivendo e vivrà le condizioni più difficili, come l'assenza di lavoro, l'insufficienza di reddito o una disabilità abbandonata. Su questo, non ci siamo ancora. Occorre fare di più, cominciando col cancellare qualche inutile asprezza di alcune misure già adottate che suscitano un giusto risentimento.

3. La grande parte delle forze politiche e parlamentari si dichiarano interessate e disponibili ad una iniziativa di riforma delle Istituzioni e della politica. Il Presidente della Repubblica la sollecita autorevolmente. È evidente che un simile percorso significherebbe stabilità per il Governo e maggiore credibilità della politica e delle Istituzioni nella prospettiva della nuova legislatura.

Sto parlando della già avviata adozione di parametri europei nei costi della politica, di riduzione del numero dei Parlamentari, di riforma del bicameralismo, di radicale aggiornamento dei regolamenti parlamentari e, alla luce delle prossime decisioni della Corte, di riforma elettorale. Su tutto questo esistono proposte e appaiono possibili convergenze significative.

Si intende fare sul serio? Intendiamo davvero passare dalle parole ai fatti? Questo pronunciamento tocca innanzitutto ai segretari dei partiti, ovviamente non solo a quelli che hanno votato la fiducia al Governo, ma a partire da loro. C'è poco tempo ed è quindi ora di prendersi impegni pubblici, espliciti e dirimenti.

I tre punti che ho segnalato dovrebbero essere, a parer mio, l'agenda di gennaio. Infine una parola per chi, nel gioco ormai stucchevole fra tecnica e politica, si predispone a promuovere, chissà in quali forme nuove, l'edizione 2012 dell'antipolitica. L'Italia ha già dato.

Per quello che ci riguarda il Partito Democratico ha compiuto un gesto propriamente politico, trasparente e generoso, nel sostenere questa transizione e si predispone ad offrire agli elettori, quando sarà il momento, una proposta riformista e democratica di ricostruzione, alternativa al decennio populista.

Siamo pronti a riconoscere in termini nuovi i codici e i limiti della politica. Anche in questo difficile passaggio, tuttavia, siamo convinti di poterne rafforzare la dignità e l'indispensabile ruolo.