L'aggressione di Luca in largo Caccia Dominioni

I pm: "Tassista picchiato dal branco" bruciata l’auto a uno dei testimoni




Domenica 10 ottobre, Luca, un tassista di quarantadue anni, è stato vittima di un'aggressione di violenza inaudita nel nostro quartiere

La sua “colpa”? aver investito un cane lasciato incautamente libero.

A Luca, tuttora in ospedale in gravissime condizioni, e alla sua famiglia il Circolo Vigentino del Partito Democratico esprime solidarietà e vicinanza.

A quella violenza inaccettabile, in più, è seguita una serie di intimidazioni verso i testimoni del fatto, colpevoli di aver rifiutato il codice dell'omertà che si è tentato di imporre con gesti che non appartengono alla storia del nostro quartiere, della nostra città, al nostro modo di intendere la civile convivenza.

A quei nostri concittadini che hanno avuto la forza civica e personale di rifiutare il silenzio, esprimiamo il nostro ringraziamento perchè sappiamo quanto valore abbia quella scelta.

Lunedì sono continuati sul posto presidi di gruppi aggressivi che hanno impegnato la polizia fino a tarda sera.

Rifiutiamo il clima di intimidazione che siamo stati costretti a respirare in questi giorni. Non ci è mai appartenuto.

Non si possono scambiare poche persone violente per un intero quartiere!

E rifiutiamo la proposta che la Lega ha avanzato di dare le armi ai taxisti.

Non è la soluzione! E’ una proposta che dichiara il fallimento di un'amministrazione che si affida alla risposta privata perché non sa dare quella pubblica.

E' la dimostrazione del fallimento delle politiche della sicurezza di questa amministrazione che non ha sostituito i 480 agenti di polizia locale andati in pensione e che nulla ha fatto per pretendere dal governo l'invio dei 500 poliziotti chiesti dal sindacato due anni fa.

Le manifestazioni del 2007 del Sindaco Moratti in piazza contro il governo Prodi per chiedere più poliziotti sono sparite con il governo Berlusconi, così come l'amministrazione comunale è sparita dalle periferie.

Noi vogliamo vivere a Milano. Per questo dobbiamo cambiarla, a cominciare dalle periferie, sempre dimenticate e lontane.

Il circolo Vigentino.