NELLA RICORRENZA DEL 60° GIORNO DALLA SCOMPARSA DI
CARLO BENINCASA - CONSIGLIERE DEL PD AL COMUNE DI LECCE
Il 19 aprile del 2011, nella settimana Santa della passione e della morte di Cristo, Carlo Benincasa ci ha lasciati per sempre all’improvviso.
Io, suo fratello maggiore, intendo scrivere queste poche righe su di lui non solo sull’onda dell’emozione e del dolore per averlo perduto. Non è difficile per il familiare superstite trovare parole di lode e di rimpianto in occasione della scomparsa di un fratello ancor giovane e così amato, specie quando si tratta dell’ultimo nato della famiglia; lui che avevo visto nascere, crescere e diventare uomo. Ciò che mi spinge a scrivere di Carlo, a due mesi dalla sua scomparsa, è soprattutto come un impegno di militanza, data la mia appartenenza, come lui, al Partito Democratico. Intendo così indicare a tutti, a compagni e non, un esempio edificante di come si servano i propri concittadini e le istituzioni in cui si è chiamati a lavorare. Oggi perciò provo il desiderio e quasi il bisogno di delineare la sua figura umana e politica, così da ricordarlo come un simbolo chiaro e indelebile di impegno costante che ci dice di che pasta fosse il suo essere uomo di sinistra, intendendo per ciò il suo impegno al servizio degli altri, specie dei più deboli e dei meno protetti.
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